Guerrieri

 


Chissà quanto ancora avrei dovuto aspettare prima di rivedere le cosiddette “Maldive del Salento”, ovvero quel filotto altamente spettacolare di territori che precede immediatamente il finibus terrae leucano. Per fortuna i coinquilini baresi si sono concessi un week-end salentino, e con loro ho rivisto posti bellissimi. Tra questi, Posto Vecchio, Marina di Pescoluse, Torre Vado: la bellezza estasiante racchiusa in un fazzoletto di spiaggia e di scogli bassi.

Sullo Ionio il sole domina l’estate molto più che sull’Adriatico: è un martello continuo sparato negli occhi fino a sera.  Ovvio che senza un minimo di ombra e di vento non ce l’avrei fatta e così, con il solo conforto di un ombrellone andavo ripetutamente a bagnarmi e a esplorare la lunga distesa d’acqua cristallina e accecante.

Ma più delle bellezze naturali mi ha colpito la varietà umana. E così mi trovo a osservare, tra gli altri, un omino corpulento che va a spasso con il nipotino. È anziano, ha un tic che lo porta ad allargare il sorriso spiritato sporgendo la dentiera in avanti.I capelli brizzolati tirati indietro gli scendono fin sulle spalle, e proprio sulla spalla destra troneggia il tatuaggio del volto del “Che”.

Mi chiedo cosa spinga un settantenne a tatuarsi il volto di Ernesto Guevara sulla spalla, dopodiché mi prende la tristezza: dagli anni sessanta che lo hanno iconizzato è passato mezzo secolo. Un nostalgico lui, penso, un giovane vecchio io, pensiero di terrore fulmineo che mi gela più dell’acqua. Dovrei bardarmi con una kefiah e nascondermi in fondo al mare.

Dopo un attimo di horror vacui mi ricordo che Maradona ha un tatuaggio simile, sempre sulla spalla: Sarà un tifoso del Napoli- penso. E intanto ascolto: sì, l’accento è campano.  Faccio un giro nuotando sul dorso intorno alla figurina e poi attacco bottone.

«Come, non lo sai? È stato un grande guerriero, come me nella vita, che ho sempre lottato per tutto: il lavoro, l’amore, la famiglia. Le ideologie non c’entrano niente, quelle muoino: è l’esempio delle persone che resta, quello che fanno, non quello che dicono o pensano».

Mi butto ancora in acqua: la lucentezza di un racconto dentro a un racconto. Quanta profondità per essere l’otto luglio…

3 risposte a "Guerrieri"

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  1. Bellissimo Andrea… lo Ionio ti ispira. Mi piacerebbe percorrere insieme invece la costa adriatica, tra Otranto e Leuca, e farti ascoltare le radio greche che in quella zona di (non)frontiera d’acqua si captano dalla radio della macchina. Chissà cosa ne tireresti fuori.

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