Sentite il tappo del brachetto volare via? Sì? Alla salute, la vostra, la mia e del Taccuino! Cos’è che dite: «Discorso!» No, non sono fatto per i…vabbé se proprio ci tenete due parole le voglio scrivere.
Un anno fa la diaspora dall’implodente Splinder mi dava la possibilità di rimettere mano al blog secondo i dettami dell’ottimo Cms di WordPress, che già usavo da parecchio tempo. Il vecchio DueA su Splinder eseguiva uno stile preciso: una foto asciutta con un eventuale link di rimando all’autore o al sito da cui era presa, e un testo sobrio e giustificato. Il template di WordPress che ho deciso di usare, invece, Linuit Types, mi permette delle vere e proprie copertine e una maggiore interazione con i video. Due cose sui video, visto che il 60 per cento del tempo dei fruitori di internet è occupato dalla visione di un video: preferisco la parola scritta, ma questo non significa che voglio arroccarmi dietro queste scuse. Ho anche un canale su You Tube, ma ho deciso di aggiornarlo solo se e quando ci saranno produzioni mie, non mi piace creare ridondanza.
Dicevo, un anno fa succedevano tante cose, in Italia, nel mondo e anche nella mia vita: accudire un blog, nell’era digitale, deve sembrare una cosa da niente, automatica quasi quanto il respiro. Accudire il blog nell’era digitale e nell’età dell’abbandono, poi in tempi di crisi può essere un po’ più complesso, come un complesso, o conflitto, possono essere l’abbandono, certo, e la crisi, ma forse anche il digitale.
Qui sto rassettando qualche cosa: noterete molte differenze nei nomi delle pagine e nei loro contenuti. Già, perché ogni tanto, quando si rassetta qua e là, si immaginano disposizioni nuove e costruzioni alternative. Un work in progress, due parole in linea, l’appunto che descrive un volo, uno sguardo, una sensazione o un desiderio. Come un taccuino, appunto.
La rubrica Come se, ve l’ho già presentata e sarà attiva già tra due giorni, per il resto buona navigazione e tante belle cose!
Che? Ah già, i dati: senza troppo rumore, milletrecentocinquanta visite, strapotere dei pezzi scritti appositamente per il blog rispetto alle pubblicazioni già avvenute, che però hanno goduto di una rilettura importante e di numerose condivisioni.
La top five a partire dal quinto posto, anzi dal sesto, che però merita una menzione speciale:
6. Siamo tutti coinvolti non rientra per pochissimo nella lista dei più visitati, ma a una notevole attività di condivisione si è aggiunta anche la pubblicazione posteriore del quotidiano leccese Il Paese Nuovo. Finora è l’unico contenuto pubblicato sulla carta stampata dopo la versione digitale. Si tratta di una riflessione dopo l’attentato di Brindisi del maggio scorso.
5. L’Occidente e lo scoglio della razza. Storia di quattro tragedie: l’incidente della Concordia e, appunto, lo Spiegel che torna a insultare l’Italia, il Giornale che ne prende le difese. Ultimo sfacelo: tedeschi e italiani riescono nell’impresa di rispolverare l’inutile mito della razza.
4. Lecce, tempo di semina. L’editoriale del secondo numero di XNews, esperimento di giornalismo sociale. Una riflessione sul capoluogo salentino che risultava quasi nuovo per la scarsa visibilità ricevuta e per il tempo di elezioni amministrative.
3. E dàje! Qui andiamo sul personale, ma di brutto. Tra gli articoli più condivisi.
2. Lezione di storia. In una monumentale riflessione sui centocinquant’anni della nazione, l’illustre storico costituzionalista Roberto Martucci affronta i nervi scoperti della nostra storia e i tabù degli studiosi italiani.
And the winner is…
1.Canarini mannari/Is Twitter the better? Stracondiviso, commentato, via twitter, facebook e persino via mail, questa riflessione sul cinguettio più lungo del mondo sta superando ogni aspettativa mi potessi porre.
Vi ringrazio tutti per quest’anno insieme, spero ci si frequenti di più, anche grazie alle belle trovate social di WordPress. Se vi va continuate a fare un giro per il blog, troverete diverse novità soprattutto tra le Pagine, oggi e soprattutto il 15 dicembre.
Con simpatia
Il tuo punto di vista