BARI – La fortuna di Pinuccio, il faccendiere più famoso del web, inventato da Alessio Giannone, è un cocktail di bravura, sguardo glocale e sensibilità alle dinamiche «social» del web. Un caffè con lui nella splendida Piazza del Ferrarese a Bari, la sua città, per parlare della satira nell’era dell’autoproduzione totale.
«Pronto, Pinuccio sono!»: un tormentone che da un anno e mezzo, quando Pinuccio si è presentato al mondo tentando di organizzare il festino di compleanno a Berlusconi, non manca mai di far sorridere milioni di utenti. Quasi due milioni e mezzo di visualizzazioni sono accreditate sul suo ultimo canale Youtube, Satira virale, mentre sono più di 44mila i «likes» collezionati dalla sua pagina su Facebook e in quasi 25mila lo seguono su Twitter.
L’inventore del losco faccendiere, Alessio Giannone, ha 35 anni e vive nel quartiere «Madonnella», nel capoluogo pugliese. Una città dalla quale trae ispirazione per il suo lavoro:« Non riesco a stare troppo lontano da lei, ho bisogno di andare via ogni tanto, ma poi di ritornare. Da qui mi ispiro per luoghi e personaggi».
Il giovane regista, che vanta una partecipazione al festival del cinema di Venezia con il cortometraggio La sala e non ha abbandonato la scrittura per il cinema, ha esordito quasi tre anni fa su Youtube con la satira virale a puntate Citofonare Vendola. Nella serie il presidente della Regione vive avventure surreali semplicemente rispondendo al citofono. Nel tempo si è registrata l’evoluzione del personaggio complementare Cane Fratto in Gatto Ianni, evidente caricatura del numero due del partito di Vendola, Nicola Fratoianni. Poi la progressiva perdita di appeal del personaggio: «All’inizio e a livello locale è andato benissimo, ma poi il flusso sul web di Vendola come tema è calato».
Sulla scena irrompe allora Pinuccio:«Il personaggio risponde all’esigenza di aprire a tematiche nazionali e di più ampio respiro-spiega Alessio,- ma piace anche perché è barese. Noi baresi siamo dissacranti e anche consapevoli delle nostre potenzialità. Puoi essere il personaggio più famoso del mondo, ma tra la gente, in città, non vedrai nessuno correre dietro ai vip. Viviamo una specie di livella naturale».
Il suo alter ego si impossessa di lui per un momento, quando dichiara, tra il serio e il faceto, che «Bari è la caput mundi del turismo politico e dei miei colleghi faccendieri: l’arcinoto Gianpi Tarantini di dov’è? E poi, le inchieste e le intercettazioni hanno fatto passare tutti di qua, da Berlusconi a D’Alema!». Una patria ideale per Pinuccio, neosottosegretario, autonominato, all’Inciucio e affari sporchi:«In questo senso Pinuccio è molto ben compreso, è disincantato e ricerca a volte un beneficio personale, magari a discapito del bene comune».
L’intervista avviene a ridosso del boom di visitatori registrato dal video realizzato in tandem con Fiorello, in cui entrambi commentano le recenti vicissitudini di Antonio Ingroia in Val d’Aosta. Chissà se questa collaborazione non porti a un approdo televisivo, di sicuro è costata qualche ora di sonno in più al povero Pinuccio, abituato agli stravizi notturni, che per partecipare all’Edicola di Fiorello si è dovuto presentare alle sei dallo showman. Un buon pretesto, comunque, per parlare di come si realizza un video virale:«Quando accade qualcosa di rilevante, una top news o un topic, realizzo un video entro poco tempo, incrociando i dati di Twitter e Facebook. Dopo un’ora, se il trend è confermato, giro il video. Altre volte, come nel caso della “primavera berlusconiana”, seguo semplicemente un filone che mi sta a cuore, anche se non è tra i topic principali».
Con il tempo si sono aggiunti nuovi personaggi, come Sabino, amico del protagonista e autore di commenti prosaici fuori campo, dalla comicità immediata; Michele delle bombole, un personaggio che incarna lo stereotipo barese; e anche la suocera, autrice di riflessioni urticanti.
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