(…) Questi limiti del processo giornalistico — quelli endemici della raccolta di informazioni e quelli imposti dalle priorità dei padroni, dalla cultura redazionale e dai gusti dei lettori — significano che forse la clausola di esonero consigliata alla maggior parte dei giornali all’inizio di questo capitolo dovrebbe essere un po’ più lunga:
Questo giornale e le centinaia di migliaia di parole che contiene, sono stati prodotti in circa 15 ore da un gruppo di persone non infallibili, che lavorano in uffici angusti e cercano di scoprire quello che è successo nel mondo da persone che sono a volte riluttanti a parlare, e altre volte oppongono un deciso ostruzionismo. Il suo contenuto è stato determinato da una serie di giudizi soggettivi dei cronisti e dei capiservizio, temperati da quelli che sanno essere i pregiudizi del direttore, del proprietario e dei lettori. Alcune notizie appaiono avulse dal loro contesto essenziale perché altrimenti risulterebbero meno sensazionali o coerenti e in alcuni casi il linguaggio usato è stato deliberatamente scelto per il suo impatto emotivo, piuttosto che per la sua precisione. Alcuni articoli sono stati pubblicati per attirare gli inserzionisti.
David Randall

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