Daniele Greco dopo il salto record ora vede Mosca

Saltare 17,70 metri oltre la sfortuna, guadagnarsi l’oro e quasi un record. Tanto ha potuto Daniele Greco con il suo salto triplo ai campionati europei indoor di Göteborg, il 2 marzo.

La prestazione dell’atleta e finanziere di Galatone, in provincia di Lecce, è la seconda migliore italiana di sempre, nonostante l’infortunio alla caviglia patito una settimana prima della gara. Il grande pubblico ricorda la delusione dopo il quarto posto alle olimpiadi di Londra. Lì i crampi non gli hanno dato tregua, ma il rientro ai massimi livelli gli ha già regalato il primo sorriso.

L’accoglienza che gli ha dedicato il suo paese al rientro, si può sintetizzare nella foto della torta per il suo 34esimo compleanno, il 1 marzo, lunga 30 centimetri oltre il record azzurro dei 18 metri. «Se fossi vissuto in una grande città-dice-non avrei avuto l’affetto che mi ha riservato Galatone: tutti i miei concittadini, sono un grande stimolo sul campo da corsa».

Cosa passa per la testa di un atleta che ha appena compiuto un’impresa? «Pensavo di essere andato molto più lontano, ma quando mi sono girato in buca a vedere il risultato, mi sono ricordato di aver sporcato un po’le scarpe e lì qualcosa l’ho persa, poi la felicità è esplosa».

La dichiarazione non nasconde la fame di Daniele: «È chiaro che dopo Londra tutti mi aspettano a Rio, ma quello che voglio subito è l’oro ai mondiali di Mosca, ad agosto».

Il salto di Daniele può spingere in alto anche le condizioni delle strutture locali per l’atletica, come denunciato da Sergio Perchia, presidente della sezione leccese della Federazione italiana di atletica leggera (Fidal). «Grazie all’onestà del mio allenatore Raimondo Orsini e alle fiamme oro-riflette il campione-, posso allenarmi anche con Roberto Pericoli a Castel Fusano, a Roma. Ma resto ancora sul campo di Taviano, a Lecce. Io la mia strada l’ho trovata, ma se i miei risultati potessero aiutare altri ragazzi che vogliono fare atletica a non spegnere i sogni o andare fuori, sarei molto contento».

La sua vita è fatta di semplicità e abnegazione:«Mi alleno nove volte a settimana, il mio tempo mi piace impiegarlo con i miei affetti e cantando nel coro della messa la domenica. D’estate, adoro la pesca subacquea a Gallipoli».

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