C’è ancora chi crede alla bufala della Salentoterapia

LECCE – Come una frisa lasciata troppo tempo in acqua, così anche la «notizia» della pseudoscienza «salentoterapia» perde di sapore. Puntuale, dal 2009 a oggi, infatti, ritorna una bufala che è ormai divenuta di culto. Il fatto è che guide turistiche on line, quotidiani e newsletter di professionisti naturopati continuano a rilanciare il comunicato stampa firmato Repubblica Salentina.

La start-up avviata dagli allievi dell’istituto tecnico superiore «O. G. Costa» si è resa protagonista virale di una significativa operazione di marketing territoriale. Così comincia il comunicato diffuso ormai dappertutto: «Alcuni illustri scienziati» della fantomatica «Università teulandese di Dorckenstein» avrebbero condotto uno studio su un campione di 5250 turisti, fantomatici anch’essi, che avrebbero trascorso un periodo di vacanza nel Salento in ogni stagione dell’anno. Nel 98,8 per cento dei casi sarebbe dunque emerso che l’influsso di sapori, odori e colori salentini avrebbero influssi così benefici e particolari da giustificare una specifica cura naturale, la «Salentoterapia».

Il comunicato era in realtà il tesaser per pubblicizzare un opuscolo di Repubblica Salentina che illustra dodici modi per scoprire e assaporare le meraviglie del tacco d’Italia: i massaggi, l’arte, i profumi, i colori, la pizzica, il sole, la bellezza fotografica, il relax e l’acqua cristallina dallo Ionio all’Adriatico. Realtà tutte da scoprire e vivere con intensità. Ognuno di questi punti rappresenta un capitolo del libro con tanto di corredo fotografico e pubblicità turistica. Complimenti ai ragazzi di Repubblica Salentina, ma anche una sveglia per chi ancora pretende di «vendere» il Salento usando la presunta credibilità di uno studio scientifico.

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