Il primo miracolo di papa Francesco è avvenuto e ci sono i testimoni: gli edicolanti italiani raccontano del sorpasso su padre Pio nella vendita dei calendari 2014. Da Milano a Palermo, con poche eccezioni, l’idea è che il neopapa, con un solo calendario forte, abbia finora venduto più del santo di Pietrelcina, considerando singolarmente ciascuno dei suoi quattro almanacchi principali. Soltanto a Roma è possibile trovare dieci calendari del papa, compreso quello che per non sbagliare richiama Wojtyla in primo piano e la storica foto dell’abbraccio tra il papa emerito Ratzinger e il neoeletto Bergoglio: «Ci sta simpatico questo Francesco, nun se vede che è una persona buona?», è l’analisi che arriva dall’edicola di via Monte Giberto.
A San Giovanni Rotondo per questo motivo sono risentiti, ma dissimulano:«Speriamo faccia bene questo papa, ma a padre Pio ci vogliamo bene e siamo devoti. Alcuni clienti prendono un articolo per ogni stanza e lo fanno benedire al monastero». In alcune regioni non è possibile fare i conti senza il Frate Indovino, che vanta un pubblico forte in Umbria, in Campania, in Abruzzo e nelle Marche. Proprio l’almanacco realizzato dal francescano Mario Budelli, alias Mariangelo da Cerqueto, è stato sopravanzato dal papa gesuita che ha scelto il nome del loro fondatore. «Ma Frate Indovino, come sempre, aveva previsto tutto e noi gli crediamo!» dicono a Napoli, in piazza Garibaldi. Si riferiscono al fatto che il tema di fondo del 2013 era proprio il poverello di Assisi. Per non tirarsi iella anche quest’anno, il nuovo tema è dedicato alle favole, considerate soprattutto nell’elemento della loro imprevedibilità.
Non mancano gli almanacchi iperlocali, che raccolgono foto storiche, aneddoti e tradizioni di ogni paese che vai. Una strenna per i fieri cittadini di ogni città d’Italia e per i turisti. A Firenze, in via Starnina, recitano così:«Ce la siam vista di molto brutta quest’anno, perché senza il calendario della bella Firenze, e senza quello dei viola, non so dov’eravamo». I calendari sportivi sono troppi, e anche le edicole diventano specchio delle tifoserie, ed è possibile ascoltare commenti di giornalai in fotocopia: «Ho venduto venti calendari della Roma e più o meno altrettanti di quell’altra squadra che non voglio neanche nominare».
La rivista For Men tenta invece l’assalto all’immaginario erotico con il calendario sexy di Raffaella Fico, che si attesta come presenza sicura nelle carrozzerie e nei tir, magari anche di qualche forcone che dovrà pur passare il tempo. «Non c’era niente di simile nelle edicole proprio da tanto», osservano a Milano, in via degli Orefici, ma ancora da Roma arriva un’analisi acuta: «Nun se vende come prima, con tutto il rispetto per lei che è tanta, ma nun so’ più i tempi della Sabri, che per inciso è pure della maggica!». A Sabrina Ferilli, che sorrideva tra le lenzuola, languida e soprattutto nuda al nuovo millennio per la rivista Max, appartiene ancora il record di copie vendute: 750mila.
L’offerta sexy, intanto, è divenuta granitica: dalle casalinghe alle hostess e alle rugbiste, non sempre scontate e sciatte, e affidate anzi a grandi fotografi. L’intimo, per esempio, quando è indossato, è quasi sempre di colore bianco, affiancato a corpi marmorei e abbronzati, che ne aumentano il calore, sancendo così, con buona pace di Civati, la scomparsa del rosso dalle pareti per il prossimo anno. È l’esempio della già citata Fico, ma anche del calendario di Marika Fruscio, rossa solo a gennaio. I luoghi non sono più esotici e irraggiungibili, ma più vicini al quotidiano: da quella che può essere la veranda di un condominio si passa alla scrivania di un ufficio, al letto di un motel o all’androne di una birreria. A Pescara l’unico commento a queste considerazioni è un fischio di poco meno di dieci secondi.
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